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Oligo elementi e oligoterapia

per migliorare il funzionamento del nostro organismo attraverso i minerali

Il corpo umano contiene diversi minerali. Alcuni, come il Calcio, partecipano alla struttura stessa degli organi e dei tessuti, perciò si trovano in quantità importanti nel nostro organismo. Altri, come il Manganese, il Rame, lo Zinco, etc., sono presenti in quantità minime, quantità che un tempo erano considerate né più né meno che delle impurità. Questa è la ragione per la quale questi minerali sono stati chiamali oligoelementi, dal greco “oligos”, che significa poco abbondante.
C’è voluto il genio di Gabriel Bertrand per conoscere il ruolo estremamente importante che questi elementi, malgrado la loro esigua quantità, giocano sia nei vegetali che negli esseri viventi. Successivamente Jacques Ménétrier, portando avanti le ricerche di Bertrand, scoprì che questi elementi, somministrati sotto una forma fisico-chimica adeguata, permettono, grazie ad un riequilibrio degli scambi, di migliorare il funzionamento del nostro organismo, sia sul piano fisico che psichico. Per Ménétrier le irregolarità degli scambi biochimici nel corpo rappresentano la base delle cosiddette malattie funzionali, il primo stadio della malattia, prima che l’alterazione conduca alle lesioni organiche e il modo di trattarle si definisce medicina funzionale. L’utilizzo degli oligoelementi per il trattamento delle malattie funzionali permette il riequilibrio degli scambi organici e quindi il recupero della piena funzionalità dell’organismo.
L’oligoterapia si basa su un principio semplice: parecchi corpi solubili ed insolubili hanno la proprietà d’esercitare su altri corpi un’azione molto differente dall’affinità chimica. Essi agiscono producendo, in questi corpi, una decomposizione dei loro elementi ai quali essi restano estranei, una forza comune alla materia organica ed inorganica. La ricomposizione di corpi tramite questa forza si chiama forza catalitica e catalisi l’attività che ne deriva. La forza catalitica (non del tutto indipendente dall’affinità elettrochimica) si esplica sia per il posto che occupa il metallo o metalloide fra gli elementi detti “di transizione” nelle classificazioni di Mendeleieff, sia per l’importanza ben conosciuta degli oligoelementi nel sistema enzimatico.
Gli enzimi hanno infatti la proprietà (secondo D. E. Koshland) di modificare la ripartizione degli elettroni e di porre le molecole nella situazione migliore durante i processi di scambio. La medicina funzionale di Ménétrier viene spesso associata ad altre discipline (omeopatia, fitoterapia, aromaterapia e alla stessa medicina classica), potenziandone gli effetti, ma funziona meglio se le le difese organiche non sono state turbate da farmaci troppo violenti ed inopportuni.